FIORE DI ZOLFO

Immagina di aprire la tua casella di posta elettronica e di trovarci dentro una mail anonima che comincia così: “Buonanotte ai tuoi vecchi demoni. Che stanotte intraprendano l’ultimo viaggio, così che al buio, non vedendoli in partenza, tu possa lasciarli liberi di andarsene e non tornare più”. Faresti finta di nulla, pensando a uno scherzo, a uno spam non identificato? Risponderesti? Chiederesti al mittente di identificarsi? Imma manda questa mail al Professore Capasso, ma lui non risponde. Comincia così Fiore di Zolfo, il romanzo che inaugura il pink pepper: uno stile ibrido che sporca l’ingenuità del romanzo sentimentale col thriller, utilizzandone la suspense, i falsi indizi e la tensione tra aspettativa e realtà.

"Attingendo alla formula della narrazione epistolare, Fiore di Zolfo la interpreta in modo accattivante inaugurando il pink pepper, stile ibrido che sporca l’ingenuità del romanzo rosa col thriller, utilizzandone la suspense, i falsi indizi e la tensione tra aspettativa e realtà."

Sinossi

Buonanotte ai tuoi vecchi demoni. Che stanotte intraprendano l’ultimo viaggio, così che al buio, non vedendoli in partenza, tu possa lasciarli liberi di andarsene e non tornare più. Buonanotte ai tuoi angeli. Falli riposare bene, sul tavolo gli ho già lasciato marmellata e fette biscottate. Buonanotte ai tuoi occhi che non sanno di illuminarmi anche quando dovrebbe pensarci il sole, a quelle linee che ogni tanto li incorniciano e che, come un album fotografico, mi raccontano di tutte le volte che hai pianto e che hai riso. Buonanotte ai tuoi piedi ballerini che, forse troppo sensibili all’energia della Terra, rendono elegante la tua camminata sulle punte. Buonanotte al tuo unico capello bianco: non lo tingere, lascia che anche lui dica la sua. Buonanotte alla tua pancia un po’ in fuori, che forse è alcolica eppure sembra un ventre materno pronto a far esplodere una vita nuova. Vorrei succedesse già stanotte, ma crepi l’impazienza: dopodomani, o il mese prossimo, sarà lo stesso. Buonanotte. Spero il mio filo di voce non ti disturbi ma, se dovesse accadere, ti sarà sufficiente farmi un cenno con la mano, così che io possa abbassare il volume fino a scivolare in risonanza con te.

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    La canzone e la prima presentazione

  • LORENZO GOCCIA

    Ho 36 anni, sono nato e cresciuto nel Salento e vivo a Napoli, dove lavoro come educatore, cameriere ed insegnante di italiano L2. Da sempre appassionato di musica, mi piace cantare le canzoni che scrivo. Credo nel Sistema Biodanza, e studio per diventarne operatore presso la Scuola di Biodanza “Sistema Rolando Toro Araneda” del capoluogo campano. Dopo diversi racconti e tentativi di romanzo abortiti, Fiore di Zolfo è il mio primo racconto più lungo e strutturato. È una storia immaginaria, costruita però intorno ad alcuni pensieri d’amore che negli ultimi anni ho pubblicato sul mio profilo Facebook, dove li spacciavo per anonime citazioni altrui senza dichiarare a chi fossero realmente rivolti.